FINALITÀ
Il corso ha l’obiettivo di approfondire il ruolo sociale dell’informazione e i meccanismi – legati al sistema dei media, all’organizzazione del lavoro, alla coscienza individuale – che spesso impediscono agli organi deputati di fornire un’informazione completa, obiettiva e attenta alle istanze delle categorie deboli o, semplicemente, “normali”.
ARGOMENTI
Si analizzerà quindi come vengono (o non vengono) trattate tematiche come quelle riguardanti le emarginazioni, la povertà, la criminalità, l’immigrazione, la tossicodipendenza, i giovani, le donne, la famiglia e così via. Si vedrà inoltre se e quanto le forme di comunicazione alternativa, in vario modo prodotte dalla società civile, ivi comprese le realtà ecclesiali, riescono a influenzare l’opinione pubblica e l’informazione mainstream.
Tenendo conto del fatto che le motivazioni che sostengono il giornalista nel proprio lavoro determinano la qualità dello stesso, si cercherà in che modo sia possibile fare un’informazione responsabile nei confronti di una società complessa, che crei dialogo e non solo conflitto, che - in accordo con il dovere dell’obiettività e della completezza - offra a ciascuno gli strumenti per capire gli altri.
TESTI
SPRINGHETTI P., Solidarietà Indifesa. L’informazione nel sociale (Bologna, Emi 2008); PASQUALI F., SORICE M. (ed), Gli altri media (Milano, Vita & Pensiero 2005); ALTAMORE G., I padroni delle notizie (Milano, Bruno Mondadori 2006); MASTROFINI F., Info-etica. L’informazione e le sue logiche (Bologna, EDB 2010); GRECO P.-PITRELLI N., Scienza e media ai tempi della globalizzazione (Torino, Codice Edizioni 2009).