FINALITÀ
Il corso affronta le problematiche dei processi di acquisizione e cambiamento concettuale a scuola dal punto di vista cognitivo, evolutivo ed educativo. In particolare, dopo aver fornito le conoscenze teoriche di base, illustra come fare emergere conoscenze intuitive e teorie ingenue, come rilevare misconcezioni e come predisporre ambienti di apprendimento che promuovono la costruzione e la co-costruzione dei saperi disciplinari.
ARGOMENTI
A) Teorie ingenue. 1. Teorie classiche: paradigma dominio-generale. 1.1. La rappresentazione del mondo nel bambino secondo Piaget. 1.2. Concetti spontanei e scientifici in Vygotskij. 1.3. Critiche a Piaget e a Vygotskij. 2. Visione dominio-specifica. 2.1. Concezioni biologiche. 2.2. Concezioni astronomiche. 2.3. Concezioni psicologiche. 2.4. Concezioni storiche, economiche e politiche. 3. Modelli evolutivi ed educativi del cambiamento concettuale. 3.1. Fattori che influenzano il cambiamento concettuale: cognitivi, metacognitivi, motivazionali, sociali e contestuali. 3.2. Consapevolezza meta-concettuale.
B) Valutazione e intervento. 1. Come rilevare le conoscenze spontanee: la valutazione diagnostica. 1.1. Colloquio clinico piagetiano? 1.2. Intervista centrata sul lettore che pensa ad alta voce. 1.3. Interviste strutturate e semistrutturate. 1.4. Disegno. 1.5. Protocolli di ricordo libero. 1.6. Mappe concettuali. 1.7. Discussione tra pari. 2. Interazione tra teorie ingenue e teorie scientifiche. 2.1. Misconcezioni. 2.2. Misconcezioni evitabili e inevitabili. 2.3. Le misconcezioni “nascoste” nei libri di testo. 3. Ambienti efficaci di apprendimento. 3.1. Pratiche discorsive dialogiche (strategie argomentative) e co-costruzione delle conoscenze. 3.2. Conflitto socio-cognitivo e valenze delle differenti tipologie di conflitto (sociocostruttivismo neopiagetiano). 3.3. Lavorare nella zona dello sviluppo prossimale: apprendistato cognitivo.
C) Esercitazioni: tecnica del “colloquio clinico” e cambiamento concettuale attraverso il discorso. 1. Imparare la tecnica del colloquio clinico di ispirazione piagetiana e neopiagetiana. 1.1. Definizione. 1.2. Setting del colloquio. 1.3. Il senso vero delle parole. 1.4. Chiedere o suggerire. 1.5. L’ascolto. 1.6. La memoria. 1.7. Realtà e fantasia. 2. Analisi delle risposte in alcuni campioni tratti da “La rappresentazione del mondo nel fanciullo”. 2.1. Reazione: “n’importequisme”. 2.2. Fabulazione. 2.3. Credenza suggerita. 2.4. Credenze provocate. 2.5. Credenze spontanee. 3. Discorso e apprendimento. 3.1. Tipologie di strategie argomentative. 3.2. Sequenze di discussione applicate a saperi disciplinari.
TESTI
Materiali a cura dei Professori. GARDNER H., Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico (Milano, Feltrinelli 2001): Introduzione; Parte Prima (escluso capitolo 4); Parte Seconda (esclusi capitoli 6 e 7); Parte Terza (esclusi capitoli 10 e 13); PETTER G., Il bambino impara a pensare (Firenze, Giunti 2011). Per approfondire: VOSNIADOU S. (ed.), International handbook of research on conceptual change (New York, Routledge 2013); KARMILOFF-SMITH A., Oltre la mente modulare. Una prospettiva evolutiva sulla scienza cognitiva (Bologna, Il Mulino 1995); MASON L., Apprendere concetti e conoscenze in L. MASON, Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione (Bologna, Il Mulino 2013) 121-150; SBARAGLI S., Diverse chiavi di lettura delle misconcezioni, Rassegna. Istituto Pedagogico di Bolzano, XIV, 29, 47-52 (2006); DONOVAN M.S. - BRANSFORD J.D., How students learn. History, Matematics, and Science in the classroom (The National Academies Press 2005); BRANSFORD J.D. - BROWN A.L. - COCKING R., How People Learn: Brain, Mind, Experience and School (The National Academies Press 1999); ROGOFF B., La natura culturale dello sviluppo. (Milano, Raffaello Cortina 2004); SURIAN L., Lo sviluppo cognitivo (Roma-Bari, Laterza 2009); VIANELLO R.- LUCANGELI D. (a cura), Lo sviluppo delle conoscenze nel bambino (Bergamo, Junior 2004); PONTECORVO C. - AJELLO A.M. - ZUCCHERMAGLIO C., Discutendo si impara. Interazione sociale e conoscenza a scuola (Roma, Carocci 2004); AA.VV., Discorso e apprendimento, (Roma, Infantiae 2005); ENGESTROM Y., Non scholae sed vitae discimus: Towards overcaming the encapsulation of school learning, in: Learning and Instruction 1/3 (1991) 243-259.
ORARIO
Secondo semestre
Venerdì | |||
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15.00-15.45 | Aula | ||
15.50-16.35 | Aula | ||
16.40-17.25 | Aula |
Giorni | 8.45-9.30 | 9.35-10.20 | 10.35-11.20 | 11.25-12.10 | 12.15-13.00 | 15.00-15.45 | 15.50-16.35 | 16.40-17.25 | 17.30-18.15 |
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Lunedì | |||||||||
Martedì | |||||||||
Mercoledì | |||||||||
Giovedì | |||||||||
Venerdì | |||||||||
Sabato | |||||||||
Domenica |